PROPOSTA DI VARIAZIONE ART. 3 DEL CODICE DELLA STRADA

Buongiorno sono Aldo Canale, di Ruote in Libertà Piemonte, vorrei esprimere il parere dell’ associazione sugli ultimi fatti, in estrema sintesi, come chi mi conosce sa che è l’unico modo in cui sono capace di esprimermi.

Nel corso del mese di luglio a firma di un esponente PD, probabilmente su suggerimento di grandi bacini di voti iscritti al Cai, con altre proposte e “mischiata ad arte” ad altri argomenti, è stata presentata alla commissione trasporti una proposta di variazione dell’Articolo 3 del Codice della Strada.

L’articolo 3 del Codice della Strada è quello che definisce il concetto di strada.
La commissione trasporti é una commissione di Tecnici che deve vagliare e scremare le proposte di legge da presentare alla Camera dei Deputati, in questo caso si presume a fine settembre, per agevolare e facilitare il lavoro parlamentare di non tecnici.
Nella realtà si usa questo sistema di “scatole cinesi”, sia in fase di presentazione alle commissioni che di voto alle Camere, per far approvare qualsiasi cosa senza che i votanti se ne accorgano.
Ora questa cosa è accaduta sull’articolo 3 del codice della strada: quello che permette agli Enduristi di fare Enduro, ai cacciatori di andare a caccia, ai fungaroli di andare a funghi, a quelli che vanno in bici di andare in bici ed a quelli che vanno a piedi in montagna di arrivare all’attacco del sentiero se è su di una strada sterrata.
Questa variazione sarà votata dalla Camera dei Deputati entro la fine del mese di settembre 2017.
Ora questo è il motivo per cui le Associazioni come RLP, il CER, la FMI devono avere molti tesserati, molto peso, essere unite e coordinate e devono cercare collaborazioni ed aperture con tutti sul territtorio.
Il territorio, l’ambiente, la fauna e tutto il resto sono un bene comune che tutti insieme dobbiamo difendere, salvaguardare e proteggere nel rispetto della libertà…sicuramente l’escursionismo su strade a fondo naturale può avere un impatto ecologico ma anche la frequentazione in massa di rifugi alpini che non hanno scarichi allacciati alle fogne e non sono serviti da un servizio di nettezza extra urbana a pagamento (come tutti) hanno un impatto ecologico…..quindi, nel rispetto delle opportunità di lavoro ed economiche, dobbiamo mediare.
Su questi argomenti tutti ci stiamo muovendo, la Fmi in primis perchè ha più possibilità politiche. Il piano politico è quello su cui si giocherà questa partita.
Noi dovevamo farci sentire, alcuni lo hanno fatto altri no preferendo continuare a coltivare il loro orto, ora dobbiamo “attivare ” tutte le nostre singole conoscenze politiche per spiegargli l’ennesimo errore che stanno per compiere.

Il Presidente di Ruote in Libertà Piemonte.
Aldo Canale